Archivio | agosto 2012

L’alieno nella grotta

Alberto mi segnala questo video trasmesso dalla trasmissione “Mistero” chiedendo cosa ne penso:

Dopo pochi minuti mi imbatto nel video originale vedi sotto:

Il video originale è stato caricato dal canale Thirdphaseofmoon che è famoso per i suoi video bufala, ma non solo, i gemelli Brent e Blake Cousins sono stati più volte rimproverati dai veri ufologi, poichè quest’ultimi si son sentiti screditati o derisi in quanto i due gemelli sono in temine inglese “hoaxers”, ovvero in termini italiani “burloni”. Ho notato tra l’altro che il protagonista del video è proprio uno di loro, anche con il viso oscurato, la sua sagoma appare inconfondibile.

I gemelli Brent e Blake Cousins

Per chi fosse interessato posto il link del canale Thirdphaseofmoon dei due gemelli burloni così magari si potranno smentire altri famosi video di alieni della rete. A mio parere però un mistero rimane ancora irrisolto…ma gli autori della trasmissione Mistero lo sono o lo fanno? Perchè per scoprire che era una bufala bastava digitare la fonte del video nulla di più, se invece lo sapevano perchè trasmetterlo come fosse un video vero?….Non lo so ma io qua ci vedo molta malafede….anche se spero di sbagliarmi

Il monumento di Yonaguni, l’Atlantide giapponese

Circa 25 metri sotto le acque al largo del Giappone si trova una piramide a gradoni comunemente chiamata il Monumento di Yonaguni. Questa struttura fu scoperta casualmente nel 1986 durante un’immersione per documentare gli squali martello, che abbonda in questa specifica zona del Giappone. La struttra che sembrava un castello artificiale o una piramide attirò l’attenzione di un professore di geologia marina, Masaaki Kimura, che dal momento in cui visitò il sito lo ritenne artificiale e a tutt’oggi si adopera perché venga considerato tale; infatti fondò un’organizzazione dedicata a dimostrare che il Monumento Yonaguni non è solo la formazione naturale, come sembrerebbe essere, ma piuttosto una struttura artificiale, costituito da una rete enorme di edifici, castelli, monumenti, uno stadio, e di altre strutture, tutte collegate da un elaborato sistema di strade e corsi d’acqua. Dato che questa è il tipo di storia che il pubblico ama. La Notizia della scoperta di Kimura fece il giro del mondo accompagnate da frasi come ” studiosi mistificati “,” città sommersa “e” Atlantide giapponese “. Misteri della Storia su History Channel ha prodotto un episodio chiamato “Giappone: misteriose piramidi”, Ancient Discoveries un episodio chiamato “Lost Cities of the Deep”, mentre altri documentar inerenti all’argomento furono trasmessi dalla BBC e Discovery Channel. Forum e siti Web pocco attendibili amano esagerare su queste notizie, non a caso dopo poco tempo incominciarono a girare in rete false foto e teorie approposito di Yonaguni. Un esempio di ciò che sostengo è la famosa foto della testa scolpita nella formazione individuata dal Dr. Kimura. Si tratta di una grande roccia tondeggiante, con due depressioni vicino a dove dovrebbero essere gli occhi, ma dato la sua approssimatezza lo stesso Kimura non ha la pretesa di identificare come totalmente artificiale, egli, infatti, sostiene che gli occhi sono artificiali, ma che il resto della roccia è naturale. Tuttavia, c’è una fotografia completamente diversa su Internet che mostra tre subacquei intorno ad una testa di pietra enorme totlmente artificiale che sembra essere avere un copricapo piumato. Ovviamente è un falso ma molti internauti cadono nell’inganno.

A sinistra la vera faccia di Yonaguni a destra il falso che gira in rete

Ma quello che molti non sanno è che lo stesso Kimura per la sua teoria sulle strutture artificiali ha ben pochi sostenitori tra archeologi e scienziati e ancora meno consenso da pseudoscienziati come lui. Tra questi Dr. Robert Schoch, geologo presso la Boston University, conosciuto per il suo lavoro sulla Sfinge e su quello delle date della Grande Piramide che secondo in base ai suoi studi e alle sue analisi degli agenti atmosferici, da ritenere molto più antichi. Schoch dopo aver fatto alcune immersioni su Yonaguni, ha osservato ciò che si oppone all’idea che Yonaguni sia artificiale:
“… La struttura è, per quanto ho potuto determinare, composta interamente di solido fondamento. Nessuna parte del monumento è costruito in blocchi separati di roccia che, risulta collocato in una posizione. Questo è un punto importante, poiché i blocchi di roccia disposti in un certo ordine sarebbero definitivamente la prova dell’origine artificiale della struttura – ma sono riuscito a trovare alcuna prova del genere. Queste rocce contengono numerosi e ben definiti, piani di stratificazione paralleli lungo i quali gli strati sono facilmente separati. Le rocce di questo gruppo sono anche attraversate da numerosi set di giunti paralleli e verticali … e fratture. Yonaguni si trova in una regione sismica; tali terremoti tendono a fratturare le rocce in modo regolare; confrontando la naturale erosione, molto regolare, dovuta agli agenti atmosferici sulla costa moderna dell ‘isola con le caratteristiche strutturali del Monumento Yonaguni, si ha la certezza che il Monumento Yonaguni è principalmente il risultato di processi geologici naturali e geomorfologiche del luogo. Infine sulla superficie ho trovato anche depressioni e cavità che formano naturali buchi nella roccia come alcuni ricercatori hanno notato sul Monumento sottomarino di Yonaguni “.

Alcune formazioni naturali confrontate con il monumento di Yonaguni

Come probabilmente siete a conoscenza, il Giappone si trova in una regione di grande instabilità tettonica, ovvero, l’Anello di fuoco del Pacifico; l’isola si trova infatti proprio accanto alla convergenza della placca pacifica e la placca Mar delle Filippine, questo ha fatto si che si creino particolari strutture naturali rocciose; Patrick D. Nunn , professore di Geoscienze presso la University of the South Pacific , ha studiato queste strutture e rileva che le formazioni marine di Yonaguni sono rocce di ardesia come le Sanninudai di superfice (rocce stratificate di forma piatta o squadrata) , modellate esclusivamente da processi naturali, e conclude per quanto riguarda le strutture sottomarine che “non c’è ragione di supporre che essi sono artificiali”. Altri esempi di formazioni naturali con facce piane e taglienti, spigoli rettilinei sono le colonne di basalto del Giant’s Causeway e la formazione scala naturale sul Monte Old Rag .

La scala naturale del Monte Old Rag confrontata con lascala di Yonaguni

Infine va sottolineato come negli ultimi anni, il dottor Kimura ha riconosciuto che la struttura di base del monumento è probabilmente naturale, ma afferma che fu comunque “abitato” dagli esseri umani. Il geologo giapponese in un primo momento stimò che questa popolazione doveva risalire ad almeno 10.000 anni fa (8.000 aC), ma in un rapporto del Pacific Science Congress nel 2007, Kimura stesso ha rivisto questa stima e datato a 2.000 o 3.000 anni fa lo stanziamento,ma anche questa teoria è stata smentita in quanto Yonaguni è una delle isole Ryukyu, e la prima prova archeologica della presenza dell’uomo risale al 300 aC, inoltre studi genetici hanno dimostrato che le popolazioni fondatrici Ryukyu migrarono verso sud dal Giappone, non da Taiwan come le più antiche popolazioni

Tratto da
Skeptoid
Wikipedia

La statua egizia su Marte

Visto che abbiamo parlato degli egizi nel post scorso oggi analizzerei la cosidetta statua egiziana presente su Marte.
Innanzitutto diciamo che in questa foto (vedi sotto), l’unica formazione curiosa è quella ingrandita infatti le altre mi sembrano…anzi sono semplicemente formazioni rocciose. L’immagine è sicuramente molto curiosa ma pare ovvio che anch’essa sia solo una particolare formazione naturale.


Si nota subito come la locazione della statua non è congrua a nessuna costruzione possibile, infatti è su un baratro, e l’uniformità dell’erosione presente sulle pareti dello strapiombo evidenzia come non sia parte di una struttura più grande andata perduta, poichè vi sarebbe almeno dei minimi segni sulla parete stessa. Qualche “esperto” ha ipotizzato che sopra di essa vi sia una strada ,quella che si vede sotto la freccia rossa per intenderci, ma ovviamente sarebbe impossibile che una strada finisca li ed in quel modo ne potrebbe essere rotta in quanto finirebbe per nascondere la “statua” in questione; inoltre vi è più di una rientranza simile a quella dove sarebbe posizonata la statua, vedi freccia gialla, quindi ciò confermerebbe che la rientranza è dovuta al tipo di erosione della parete presa in esame. Infine dall’ingrandimento è evidente che la figura presenta un solo tratto umanoide e cioè la testa che rimane così l’unico richiamo alla possibile statua ma in questo caso specifico mi voglio rifare alla foto della faccia su Marte. La “faccia di Marte” era una delle prime foto del pianeta rosso e sembrava rappresentare una costruzione simile ad un viso,il che faceva supporre che fosse una struttura artificiale, dopo essere stata, per anni, fonte di molte discussioni, una seconda sonda ne ha svelato la sua vera struttura nonche la sua vera natura (vedi foto sotto).

Questo problema è molto comune nelle foto e nasce dal fatto che molte immagini sono create da giochi d’ombre e di luci, ma sono interpretate dal nostro cervello come immagini possibili e che noi conosciamo anche incosciamente, questo fa si che capiti molte volte di vedere figure o strutture a noi famigliari anche dove, in realtà, non sono presenti .

Le lampade di Dendera, il geroglifico egizio dell’elettricità

Poco tempo fa ho mostrato un video oltre modo dubbio di “Mistero” per la par condicio oggi ne mostrerò uno di “Voyager” vorrei comunque precisare che risale al 2008 in quanto a mio modesto parere gli autori di tale trasmissione almeno in parte hanno dimostrato un leggero miglioramento nell’esporre le notizie.

Tralasciamo alcune affermazioni come quella iniziale sullo spostamento delle cripte, infatti si sa benissimo che furono saccheggiate poichè avvenne nel 1970, il che è una vergogna; tralasciamo la teoria per cui William Crookes forse visitò Dendera poichè la cosa è ininflunte visto che il suo tubo è l’evoluzione di quello creato da Heinrich Geissler, fisico tedesco che per la cronaca rimase sempre in Germania; infine tralasciamo che il serpente nel bassorilievo è simile a tutto fuorchè alla luminescenza del  tubo di Crookes. Vediamo, invece, come veramente gli egittologi interpretano tale simbologia, che ad onor del vero viene menzionata nel filmato di “Voyager”, ma quasi fosse una teoria come un’altra.


Articolo di Marcello Garbagnati
Le cosiddette “Lampade di Dendera” sono una raffigurazione presente nel tempio tolemaico di Hathor a Dendera. Alcuni sacerdoti reggono quelle che potrebbero sembrare delle grosse lampade a incandescenza o, secondo altre interpretazioni, dei tubi di Crookes per l’emissione di raggi X. In realtà dietro allo strano simbolo vi è la cultura di un popolo e la stilizzazione di due elementi naturali quali : il fiore di loto e il serpente. Di seguito un utilizzo del simbolo all’interno di una “frase” scritta con i caratteri geroglifici:

dendera

La traslitterazione del geroglifico, ovvero la rappresentazione in caratteri del valore fonetico, è: s a H a j t r . t y (pronunciato, più e meno: saha jteretj)il cui significato è: cerimonia relativa all’erezione di santuari, cappelle, templi.

Il segno geroglifico dende  j t r . t , n T r y , t A . w y (Institut d’Égyptologie Université PaulValery, Valeurs phonétiques des signes Hiéroglyphiques d’epoque Gréco-Romaine, Montpellier, 1990, 537, nn.1501-1509) rappresenta il serpente primordiale che si erge dal bocciolo del fiore di loto (allungato graficamente per contenere il serpente). Gli egizi simboleggiavano talvolta l’emergere dalle acque del Grande Spirito della vita come un fiore di loto che sboccia, dai petali rovesciati per rivelare il dio della Luce (non elettrica!) e del Movimento. Il loto è in sé una forma del Dio Supremo.Il simbolo in questione è quindi tutt’altro che misterioso trattandosi di un comune geroglifico il cui significato risulta sensato e coerente negli innumerevoli testi in cui è presente.

Per chi volesse saperne di più ecco il link

In conclusione proporrei io delle domande a chi afferma invece che questo bassorilievo rappresenta delle lampade o dei tubi: Come mai non è stato trovato nulla  neanche lontanamente simile ad una lampada o ad un tubo in uno scavo? Tutti andati persi? E se si come mai nessun popolo, nemmeno quello romano o ebreo, ha mai riportato una minuscola menzione di queste “prodezze tecnologiche” degli egizi? Se anche non fossero stati loro gli inventori, ma per assurdo degli alieni, avremmo comunque solo questa prova ben nascosta? Lo dico perchè ciò sarebbe a dir poco assurdo in quanto per loro sarebbe stato un qualcosa di straordinario, che avrebbero certamente cercato di riprodurre, come normalmente si cerca di fare per ciò che non si conosce  ma si reputa utile.

PS : se vi è qualcuno che  crede alla teoria di Norman Lockyer, cioè alla teoria delle lampade, vuole rispondere alle tre domande, sopra poste, ne sarei ben felice.

Il gigante alieno del Perù

Il mio amico “Lupo” leggendo il post sui giganti mi ha segnalato il video del gigante del Perù che non so per quale motivo è stato definito dopo poco un alieno.

Non c’è voluto molto però a capire che si trattava dell’ennesima bufala. A dirla tutta la cosa che lascia più perplessi è sia come le TV non si siano accorti della bufala, sia come abbiano fatto a riprendere così male con una telecamera….sempre sperando che stiano recitando e non pensino veramente ciò che dico. Per la cronaca  il video è facilmente smascherabile, infatti lo stesso video paragona la figura del gigante con delle persone peccato che sulla destra compare la figura di una sagoma che risulta più o meno uguale a quella dell’alieno gigante, come si nota nella comparazione tra le foto.

Sperando così nella buona fede di chi sta riprendendo possiamo dire che è stato un errore dettato dalle prospettive e da scarsi punti di riferimento. Infine se vi state domandando cosa fa il “gigante del Perù” all’inizio del video ecco un ingrandimento dei suoi movimenti